giovedì 30 ottobre 2008

Marcia su Roma!!!!!!!!!!!!!

Sono simbolicamente in marcia anch'io: al fianco di tutti i professori precari o no, che credono nel valore formativo della scuola, e lasciano allo Stato 100 euro del loro stipendio per scioperare (e non è poco ragazzuoli!) perchè hanno una visione un po' più ampia del raggio di un palmo dal proprio naso; al fianco di tutti quegli studenti preoccupati per un futuro che vedono scippato, una scuola che gli "crolla attorno", la consapevolezza che se non sei figlio di papà sarà sempre più dura una formazione decente - ed inevitabilmente essere appetibili per il mondo del lavoro; al fianco dei dottorandi da 800 euro mensili a 35/40 anni... che da dopodomani nemeno più quelli...
Al fianco di chi pensa che una riforma sia necessaria, ma siamo stufi che ogni ministro dell'Istruzione (destra e sinistra uguali sono) sfoghi la propria creatività ed eventuali frustrazioni con un decreto più o meno costituzionale, e butti via il bambino con l'acqua sporca. 
E contro, estremamente e passionalmente contro: chi cavalca l'onda, per apporre impropri sigilli su una protesta che va al di là dei colori di partito. Contro chi muove le fila della polizia, e lascia consapevolmente ( e forse in maniera premeditata) che si scontrino una 40ina di imbecilli... per creare il caso, per fare una volta di più demagogia sulla "questione sicurezza"....
D'altra parte quando un ex presidente della repubblica esterna in questo modo, cosa ci si può aspettare di buono.
Contro i tagli alla scuola pubblica per rimpinguare le casse della Difesa e farsi belli con gli Americani, inviando in Afghanistan qualche aereo in più.
Contro chi compra i voti del Vaticano finanziando (incostituzionalmente) le scuole private a danno delle pubbliche.

Ps. Berlusconi sta pian piano acquistando tutte le piccole case editrici di testi scolastici.  La butto là... che in confronto a Marina Berlusconi in consiglio di amministrazione Mediobanca grazie al su e giù della borsa son briciole, però....




lunedì 27 ottobre 2008

Profezie

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al 
  potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole 
  rispettare la Costituzione, ma la vuole violare in sostanza. Non vuol 
  fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i 
  manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. 
  Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare 
  le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di 
  Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; 
  in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. 
  Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi 
  teorica, intendiamoci).
  Comincia a trascurare  le scuole pubbliche, a screditarle, ad 
  impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole 
  private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di 
  quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste 
  scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a 
  consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono 
  migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come 
  ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che 
  saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole 
  pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami 
  sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola 
  privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non 
  potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di 
  partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza 
  alle sue scuole private. 
  Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna 
  discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i 
  cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho 
  già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. 
  Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la 
  sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la 
  serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli 
  minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle 
  scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole 
  private denaro pubblico" 
 

 *Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa 
  della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950*

venerdì 24 ottobre 2008

O della coerenza

Roma, 22 ottobre 2008
Avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole ed università. Convocherò oggi il ministro degli Interni e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo succeda. (N.d.R. sentito con le mie orecchie alla tivvi)

Pechino, 23 ottobre 2008
Non ho mai detto nè pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto che chi vuole è liberissimo di protestare ma non si può imporre a ci non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c'è un divorzio fra informazione e realtà.
SILVIO BERLUSCONI

giovedì 23 ottobre 2008

Il concetto di libertà


"Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare". 

Parole che lette non mi inquieterebbero  più di tanto, se non avessi sentito il tono con cui le ha pronunciate; e non avesse aggiunto che avrebbe (e lo farà, lo farà..) concordato con il ministro dell'Interno un'azione per far terminare le proteste studentesche avvalendosi delle forze di polizia.

Friabile come una fetta biscottata del Mulino Bianco, questo concetto di libertà.




mercoledì 22 ottobre 2008

Piccolo spazio pubblicità - as known as MARCHETTA

Dal luglio 2007 l'associazione culturale Articolo 18 opera nel Comune di Riolo Terme con l'intenzione di promuovere, diffondere, valorizzare le risorse ed i talenti artistici e culturali del proprio territorio di appartenenza.

Far circolare le idee e trasformarle in progetti è l'obiettivo della nostra associazione.

Dopo un pilot lo scorso anno, durante il quale abbiamo presentato l'opera prima di Martino Savorani "Da un paese lontano", proponiamo ora un ciclo di quattro eventi per valorizzare le opere di giovani autori esordienti delle nostre parti.

- fine promozione seria -

A seguire DEGUSTAZIONE VINI.

Perchè se c'è una buona ragione per sorbettarsi certe situazioni - siatene certi - è racchiusa in un calice a stelo lungo!

lunedì 20 ottobre 2008

Not a new

In Afghanistan continuano a morire... Può interessare a qualcuno!?!?!

martedì 14 ottobre 2008

Strane orticarie

Cavoli, ogni volta che leggo da qualche parte che "il Pd apre alla PdL" non so se sia più forte la nausea, o la voglia di grattarmi...
Perchè? Perchè? Perchè?
Disse accasciandosi a terra, mentre in extremis si aggrappava alla tenda di velluto rosso, in un ultimo disperato gesto di resistenza...

Copy&Paste #2

Il catechismo di Ferrara
Maria Novella Oppo
LE CRISI si fanno sempre più ravvicinate e vengono subito definite «epocali» da giornali e tg. Sarà per la necessità delle comunicazioni di massa di trovare titoli e vendere la loro merce. Fatto sta che il Nobel per l’economia è stato assegnato a un critico del liberismo, anziché al nostro Brunetta, nemico dello statalismo e soprattutto degli statali. E perfino suor Cecilia, la più vecchia elettrice Usa, alla quale il Tg1 ha dedicato un servizio, ha già votato per Obama. Pure lei ha capito che la presidenza Bush consegna al mondo un’America moralmente ed economicamente distrutta. Mentre noi non possiamo fare a meno di pensare al dolore di Giuliano Ferrara nell’assistere al crollo di tutto quello in cui lui (e Berlusconi) hanno creduto negli ultimi anni. Per Berlusconi non c’è problema, ma Ferrara, da qualche tempo, non ha più il coraggio di apparire in tv e si è dato anima e corpo (soprattutto corpo) a spiegare al cardinal Martini la fede cattolica. Ora sogna solo di essere il primo ateo a insegnare il catechismo al Papa.

Down&Up

Strano mondo quello della borsa.
Ieri tutti a piangere per il crollo verticale di titoli e sotto titoli.
(con la paura diffusa che la cassa continua del bancomat non erogasse denaro contante, ma sonori rutti)
Oggi a saltellare felici come scolaretti al 10 di giugno, perchè tutto va bene.
Questa reazione non fa che rafforzare l'idea che della borsa ho sempre avuto, ovvero che sia un gioco per i grandi capitalisti e non per i risparmiatori, nemmeno quelli più abbienti ed oculati.
Che non corrisponda a nulla di reale, se non alle ambizioni speculative di chi tira le fila un po' di tutto.
Che non sia rappresentativo dell'economia effettiva e che tanto (questa volta in modo vergognosamente palese) sia indotto, provocato, manipolato.
Ma cosa non lo è, di ' sti tempi... (un po' di sano qualunquismo ogni tanto mi scappa!).
NB: il nostro molto poco onorevole Presidente del Consiglio, prima di andare a "farsi bello" nella White House (immagini raccapriccianti che mi hanno rimandato all'idea che ho di una festa hawaiiana, più che ad un vertici di grandi statisti, ma questa è solo una mia personale suggestione...), nel marasma economico della scorsa settimana, è riuscito ad infilarsi nel consiglio di amministrazione di non so quale banca italiana...
"Ce l'ho, ce l'ho, mi manca, mi infilo, adesso pure questa ce l'ho"
I soliti insopportabili parvenue, pensò con livore la proletaria.

martedì 7 ottobre 2008

Individuo, società, patente a punti

Discussione virtuale con Libertario sulle pieghe nefaste che sta prendendo il nostro paese, partendo da una novità che mi era sfuggita, ma che lui ha portato all'attenzione: il permesso di soggiorno a punti.
Nel tempo della mia infanzia accumulavamo punti per ricevere il fornetto del mulino bianco; oggi, grazie a sane idee padane partorite da robusti e sani corpi padani, gli extra comunitari potranno acquisire bonus permanenza nella splendida e sana terra italica. 
Rimando alla discussione, che potete trovare qui. Mi limito solo a sottolineare una frase di Riccardo, che trovo perfetta nella sua semplicità a descrivere quel che dovrebbe essere, ma che non è: la società esiste nel momento in cui l'individuo accetta la relazione.
Fanno leva (e mi riferisco ai politici di destra che stanno sfasciando il poco di buono che ancora si poteva coltivare) sulle nostre paure, costruiscono attorno al tema della diversità viscosi concetti di  diffidenza ed inconciliabilità. 
Abbocchiamo, perchè in qualcosa abbiamo bisogno di credere.
Abbocchiamo, perchè pensare una proposta alternativa costa troppa fatica.



lunedì 6 ottobre 2008

Il valore del lavoro

Caldamente consiglio la lettura dell'editoriale domenicale di Furio Colombo sull'Unità.(http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+stampa+On-Line/PdfNavigator.htm?DateFrom=05-10-2008&pdfIndex=70)

Parole dense e chiare sul rapporto imprenditore/lavorato, nel contesto di questa crisi finanziaria in gran parte dovuta a speculazioni e movimenti virtuali, ovvero, per quel che ne posso aver capito io, dovuta alla produzione non più di beni e servizi, ma di aria fritta.

Parole a ricordare a tutti quelli che "fanno impresa" che non esistono grandi generali senza soldati, che le battaglie si vincono uniti.

Che se la battaglia ce la facciamo in casa (azienda) nostra, è solo guerra civile, per cui ancor più disastrosa.

A ricordare che un manager è buono quando organizzando bene il lavoro (e quindi valutandolo una risorsa e non una zavorrra) produce utili; a ricordare che un manager non è un gran chè se non fa altro che tagliare le spese, eliminando posti di lavoro, considerando quest'ultimo solo una zavorra.

In un momento in cui la parola dipendente viene sempre più legata all'aggettivo fannullone (e questo indiscriminatamente, genericamente, superficialmente) le parole di Colombo, che non credo sia seguace di Marx o sindacalista da barricata, mettono a fuoco quel che dovrebbe essere.

Qua nessuno è contro l'impresa.

Ma l'impresa ha il dovere non solo etico ma anche economico , di non giocare la partita sola contro tutti .

domenica 5 ottobre 2008

Ancora la Gelmini

Un semplice "remind" per ricordare a chi passa di qua che oggi 5 ottobre, dalle ore 16,00 su Canale 5 all'interno del contenitore trash della domenica di Mediaset sapientemente condotto da Paola Perego, i coraggiosi e forti di stomaco o privi di buon gusto che resisterano davanti al nulla che avanza, potranno godersi anche un'intervista confronto con il ministro della distruzione pubblica.

Già, nel più classico stile berlusconiano, dove i problemi si portano in tv, per rimaneggiarli, ammorbidirli, edulcorarli e trasformarli in fiction.

Sarebbe forse banale e sicuramente noioso, se la nostra ministra si limitasse a sedersi attorno ad un tavolo con i rappresentanti sindacali. Perchè continuare a seguire pratiche obsolete, lunghe, addirittuara bisognose di un confronto serio e basato sui fatti, quando si può andare in un salotto televisivo e farsi dar ragione per acclamazione popolare da applauso, o con il televoto???? (poco importa se chi te la dà sappia tra sì e no di cosa si stia parlando)

giovedì 2 ottobre 2008

Copy&Paste

Ricomparsi in tv

Maria Novella Oppo


Del disastro finanziario non è facile capire qualcosa, anche dopo la puntata di Ballarò che ha riportato in tv alcuni personaggi di cui avevamo perso le tracce e che non ci mancavano affatto. Uno è il politologo Luttwak, un duro da film, perfino simpatico e pagato (forse dalla Cia) per indottrinare noi italiani, che siamo alle prime armi nella storia del mondo. L’altra sera ha cercato di convincerci che a essere danneggiati dal crollo di Wall Street sono solo i ricchi. E non sa quanto ci piacerebbe credergli, ma purtroppo sappiamo che, quando i ricchi piangono, i poveri sono già morti di stenti a frotte. E, a proposito di ricchi, è riapparsa in tv anche la stridula Brambilla, che si sperava affondata dal fuoco incrociato delle altre donne del boss, invece pure lei è stata dotata in extremis di un quasi ministero di consolazione. Anche se, per sopravanzare Brunetta nella strage degli statali e nei sondaggi addomesticati, dovrà scegliersi pure lei un nemico. Per esempio: perché non indicare le gravi responsabilità dei lavapiatti nella crisi del turismo?

Pestaggi

Continuano:
un ghaneseo a Parma
un cinese a Roma
un senegalese a Milano

....

la Lega fa proseliti.
Quanto ancora staremo a guardare appoggiati al davanzale?

...

E intanto il mondo rotola... (sorry per la citazione troppo intellettual filosofica...)

Rassegnati alla stampa

Solo un paio di titoli dalla "Repubblica" di oggi, 2 ottobre 2008:

Marcegaglia: contratti anche senza CGIL
Maggioranza battuta sul processo civile. Il premier: governerò con più decreti.

Qualcuno mi ha raccontato che a "Ballarò" non so chi ha dato del visionario a Veltroni perchè avanzava l'ipotesi di un "pericolo dittatura" sotto questo governo.
Walter non mi piace; o meglio non mi piace più (un anno fa credevo e speravo nel PD, ma da subito le mosse più o meno politiche del suo leader non mi son piaciute).
Quindi non reputo tutto quel che dice Verità Rivelata; però in questo caso lo difendo.
I titoli di cui sopra hanno un sottotesto nemmeno troppo implicito, direi: qui si fa quel che vogliamo noi!
Non è forse dittatura?
Non c'è bisogno di manganellare la gente per toglierle la libertà; basta molto più semplicemente metterla nelle condizioni di accettare pedissequamente tutto quel che passa la conventicola governativa; magari per paura di perdere il posto di lavoro, magari perchè crede tu stia facendo bene grazie ad un'informazione falsata; magari perchè dal 1984 ha il cervello in brodo di giuggiole, ed il culo posato davanti alla TV. Magari inculcandole i sacri valori di : denaro (purchè tanto, non importa come), successo (affamati di fama, bene o male purchè si appaia sulla copertina di "Chi"), individualismo (che ognuno badi al suo orto, e che nessuno sconfini nel mio).
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Walter ha ragione; seppur in parte colpevole, assieme alla sinistra tutta...
ACCORGERSENE UN PO' PRIMA
E FAR QUALCOSA QUANDO SI POTEVA
PAREVA BRUTTO!?!?!?!?!?!?!?

Sempre sfogliando la "Repubblica" una serie di dichiarazioni dalle quali dovremmo trarre conforto, ma che personalmente un certo qual brivido me lo provocano, riguardanti la solidità del sistema bancario italiano; Berlusconi, Profumo (a.d. di Unicredit) e il presidente dell' ABI si arrabattano come possono davanti ad un'oscillazione sconcertante dei titoli finanziari, e giurano sulla testa di chiunque passi di lì per caso, che gli italiani non devono preoccuparsi perchè i loro risparmi sono al sicuro.
Non ci vuole un laureato in economia per capire che queste esternazioni sono dettate dalla necessità di misure anti panico fra i risparmiatori. Che ognuno, nella misura che gli compete, continui ad affidare i suoi soldi al sistema.
Questo "ci sta", ma non mi rasserena per nulla.