giovedì 30 ottobre 2008
Marcia su Roma!!!!!!!!!!!!!
lunedì 27 ottobre 2008
Profezie
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al
potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole
rispettare la Costituzione, ma la vuole violare in sostanza. Non vuol
fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i
manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare
le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di
Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza;
in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata.
Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi
teorica, intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad
impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole
private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di
quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste
scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a
consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono
migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come
ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che
saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole
pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami
sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola
privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non
potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di
partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza
alle sue scuole private.
Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna
discutere. Attenzione, questa è
cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho
già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora.
Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la
sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la
serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli
minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle
scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole
private denaro pubblico"
*Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa
della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950*
venerdì 24 ottobre 2008
O della coerenza
Avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole ed università. Convocherò oggi il ministro degli Interni e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo succeda. (N.d.R. sentito con le mie orecchie alla tivvi)
Pechino, 23 ottobre 2008
Non ho mai detto nè pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto che chi vuole è liberissimo di protestare ma non si può imporre a ci non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c'è un divorzio fra informazione e realtà.
giovedì 23 ottobre 2008
Il concetto di libertà
mercoledì 22 ottobre 2008
Piccolo spazio pubblicità - as known as MARCHETTA
Dal luglio 2007 l'associazione culturale Articolo 18 opera nel Comune di Riolo Terme con l'intenzione di promuovere, diffondere, valorizzare le risorse ed i talenti artistici e culturali del proprio territorio di appartenenza.
Far circolare le idee e trasformarle in progetti è l'obiettivo della nostra associazione.
Dopo un pilot lo scorso anno, durante il quale abbiamo presentato l'opera prima di Martino Savorani "Da un paese lontano", proponiamo ora un ciclo di quattro eventi per valorizzare le opere di giovani autori esordienti delle nostre parti.
- fine promozione seria -
A seguire DEGUSTAZIONE VINI.
Perchè se c'è una buona ragione per sorbettarsi certe situazioni - siatene certi - è racchiusa in un calice a stelo lungo!
lunedì 20 ottobre 2008
martedì 14 ottobre 2008
Strane orticarie
Perchè? Perchè? Perchè?
Disse accasciandosi a terra, mentre in extremis si aggrappava alla tenda di velluto rosso, in un ultimo disperato gesto di resistenza...
Copy&Paste #2
Maria Novella Oppo
LE CRISI si fanno sempre più ravvicinate e vengono subito definite «epocali» da giornali e tg. Sarà per la necessità delle comunicazioni di massa di trovare titoli e vendere la loro merce. Fatto sta che il Nobel per l’economia è stato assegnato a un critico del liberismo, anziché al nostro Brunetta, nemico dello statalismo e soprattutto degli statali. E perfino suor Cecilia, la più vecchia elettrice Usa, alla quale il Tg1 ha dedicato un servizio, ha già votato per Obama. Pure lei ha capito che la presidenza Bush consegna al mondo un’America moralmente ed economicamente distrutta. Mentre noi non possiamo fare a meno di pensare al dolore di Giuliano Ferrara nell’assistere al crollo di tutto quello in cui lui (e Berlusconi) hanno creduto negli ultimi anni. Per Berlusconi non c’è problema, ma Ferrara, da qualche tempo, non ha più il coraggio di apparire in tv e si è dato anima e corpo (soprattutto corpo) a spiegare al cardinal Martini la fede cattolica. Ora sogna solo di essere il primo ateo a insegnare il catechismo al Papa.
Down&Up
Ieri tutti a piangere per il crollo verticale di titoli e sotto titoli.
(con la paura diffusa che la cassa continua del bancomat non erogasse denaro contante, ma sonori rutti)
Oggi a saltellare felici come scolaretti al 10 di giugno, perchè tutto va bene.
Questa reazione non fa che rafforzare l'idea che della borsa ho sempre avuto, ovvero che sia un gioco per i grandi capitalisti e non per i risparmiatori, nemmeno quelli più abbienti ed oculati.
Che non corrisponda a nulla di reale, se non alle ambizioni speculative di chi tira le fila un po' di tutto.
Che non sia rappresentativo dell'economia effettiva e che tanto (questa volta in modo vergognosamente palese) sia indotto, provocato, manipolato.
Ma cosa non lo è, di ' sti tempi... (un po' di sano qualunquismo ogni tanto mi scappa!).
NB: il nostro molto poco onorevole Presidente del Consiglio, prima di andare a "farsi bello" nella White House (immagini raccapriccianti che mi hanno rimandato all'idea che ho di una festa hawaiiana, più che ad un vertici di grandi statisti, ma questa è solo una mia personale suggestione...), nel marasma economico della scorsa settimana, è riuscito ad infilarsi nel consiglio di amministrazione di non so quale banca italiana...
"Ce l'ho, ce l'ho, mi manca, mi infilo, adesso pure questa ce l'ho"
I soliti insopportabili parvenue, pensò con livore la proletaria.
martedì 7 ottobre 2008
Individuo, società, patente a punti
lunedì 6 ottobre 2008
Il valore del lavoro
Parole dense e chiare sul rapporto imprenditore/lavorato, nel contesto di questa crisi finanziaria in gran parte dovuta a speculazioni e movimenti virtuali, ovvero, per quel che ne posso aver capito io, dovuta alla produzione non più di beni e servizi, ma di aria fritta.
Parole a ricordare a tutti quelli che "fanno impresa" che non esistono grandi generali senza soldati, che le battaglie si vincono uniti.
Che se la battaglia ce la facciamo in casa (azienda) nostra, è solo guerra civile, per cui ancor più disastrosa.
A ricordare che un manager è buono quando organizzando bene il lavoro (e quindi valutandolo una risorsa e non una zavorrra) produce utili; a ricordare che un manager non è un gran chè se non fa altro che tagliare le spese, eliminando posti di lavoro, considerando quest'ultimo solo una zavorra.
In un momento in cui la parola dipendente viene sempre più legata all'aggettivo fannullone (e questo indiscriminatamente, genericamente, superficialmente) le parole di Colombo, che non credo sia seguace di Marx o sindacalista da barricata, mettono a fuoco quel che dovrebbe essere.
Qua nessuno è contro l'impresa.
Ma l'impresa ha il dovere non solo etico ma anche economico , di non giocare la partita sola contro tutti .
domenica 5 ottobre 2008
Ancora la Gelmini
Un semplice "remind" per ricordare a chi passa di qua che oggi 5 ottobre, dalle ore 16,00 su Canale 5 all'interno del contenitore trash della domenica di Mediaset sapientemente condotto da Paola Perego, i coraggiosi e forti di stomaco o privi di buon gusto che resisterano davanti al nulla che avanza, potranno godersi anche un'intervista confronto con il ministro della distruzione pubblica.
Già, nel più classico stile berlusconiano, dove i problemi si portano in tv, per rimaneggiarli, ammorbidirli, edulcorarli e trasformarli in fiction.
Sarebbe forse banale e sicuramente noioso, se la nostra ministra si limitasse a sedersi attorno ad un tavolo con i rappresentanti sindacali. Perchè continuare a seguire pratiche obsolete, lunghe, addirittuara bisognose di un confronto serio e basato sui fatti, quando si può andare in un salotto televisivo e farsi dar ragione per acclamazione popolare da applauso, o con il televoto???? (poco importa se chi te la dà sappia tra sì e no di cosa si stia parlando)
giovedì 2 ottobre 2008
Copy&Paste
Ricomparsi in tv
Maria Novella Oppo
Pestaggi
Rassegnati alla stampa
Marcegaglia: contratti anche senza CGIL
Maggioranza battuta sul processo civile. Il premier: governerò con più decreti.
Qualcuno mi ha raccontato che a "Ballarò" non so chi ha dato del visionario a Veltroni perchè avanzava l'ipotesi di un "pericolo dittatura" sotto questo governo.
Walter non mi piace; o meglio non mi piace più (un anno fa credevo e speravo nel PD, ma da subito le mosse più o meno politiche del suo leader non mi son piaciute).
Quindi non reputo tutto quel che dice Verità Rivelata; però in questo caso lo difendo.
I titoli di cui sopra hanno un sottotesto nemmeno troppo implicito, direi: qui si fa quel che vogliamo noi!
Non è forse dittatura?
Non c'è bisogno di manganellare la gente per toglierle la libertà; basta molto più semplicemente metterla nelle condizioni di accettare pedissequamente tutto quel che passa la conventicola governativa; magari per paura di perdere il posto di lavoro, magari perchè crede tu stia facendo bene grazie ad un'informazione falsata; magari perchè dal 1984 ha il cervello in brodo di giuggiole, ed il culo posato davanti alla TV. Magari inculcandole i sacri valori di : denaro (purchè tanto, non importa come), successo (affamati di fama, bene o male purchè si appaia sulla copertina di "Chi"), individualismo (che ognuno badi al suo orto, e che nessuno sconfini nel mio).
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Walter ha ragione; seppur in parte colpevole, assieme alla sinistra tutta...
Sempre sfogliando la "Repubblica" una serie di dichiarazioni dalle quali dovremmo trarre conforto, ma che personalmente un certo qual brivido me lo provocano, riguardanti la solidità del sistema bancario italiano; Berlusconi, Profumo (a.d. di Unicredit) e il presidente dell' ABI si arrabattano come possono davanti ad un'oscillazione sconcertante dei titoli finanziari, e giurano sulla testa di chiunque passi di lì per caso, che gli italiani non devono preoccuparsi perchè i loro risparmi sono al sicuro.
Non ci vuole un laureato in economia per capire che queste esternazioni sono dettate dalla necessità di misure anti panico fra i risparmiatori. Che ognuno, nella misura che gli compete, continui ad affidare i suoi soldi al sistema.
Questo "ci sta", ma non mi rasserena per nulla.