sabato 15 novembre 2008

E adesso?

«La libertà è come l'aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. Ricordatevi, ogni giorno, che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica»
Piero Calamandrei, discorso agli studenti, gennaio 1955

mercoledì 5 novembre 2008

Per un giorno

.... almeno per un giorno, godiamoci questa vittoria.

Barak PRESIDENTE!

Ci speravo, ma non lo credevo possibile... che l'onda democratica arrivi anche qua da noi... 
Per oggi voglio sognare ad occhi aperti che "un altro mondo sia possibile".
E soprattutto non voglio pensare a Berlusconi!

lunedì 3 novembre 2008

Stand by...

Waiting for the new U.S.A. president...
Però... parlando di eredi, eredità, Gran Maestri Unici, malfamata popolarità e varie amenità, beccatevi il "Piano di Rinascita Democratica" 

giovedì 30 ottobre 2008

Marcia su Roma!!!!!!!!!!!!!

Sono simbolicamente in marcia anch'io: al fianco di tutti i professori precari o no, che credono nel valore formativo della scuola, e lasciano allo Stato 100 euro del loro stipendio per scioperare (e non è poco ragazzuoli!) perchè hanno una visione un po' più ampia del raggio di un palmo dal proprio naso; al fianco di tutti quegli studenti preoccupati per un futuro che vedono scippato, una scuola che gli "crolla attorno", la consapevolezza che se non sei figlio di papà sarà sempre più dura una formazione decente - ed inevitabilmente essere appetibili per il mondo del lavoro; al fianco dei dottorandi da 800 euro mensili a 35/40 anni... che da dopodomani nemeno più quelli...
Al fianco di chi pensa che una riforma sia necessaria, ma siamo stufi che ogni ministro dell'Istruzione (destra e sinistra uguali sono) sfoghi la propria creatività ed eventuali frustrazioni con un decreto più o meno costituzionale, e butti via il bambino con l'acqua sporca. 
E contro, estremamente e passionalmente contro: chi cavalca l'onda, per apporre impropri sigilli su una protesta che va al di là dei colori di partito. Contro chi muove le fila della polizia, e lascia consapevolmente ( e forse in maniera premeditata) che si scontrino una 40ina di imbecilli... per creare il caso, per fare una volta di più demagogia sulla "questione sicurezza"....
D'altra parte quando un ex presidente della repubblica esterna in questo modo, cosa ci si può aspettare di buono.
Contro i tagli alla scuola pubblica per rimpinguare le casse della Difesa e farsi belli con gli Americani, inviando in Afghanistan qualche aereo in più.
Contro chi compra i voti del Vaticano finanziando (incostituzionalmente) le scuole private a danno delle pubbliche.

Ps. Berlusconi sta pian piano acquistando tutte le piccole case editrici di testi scolastici.  La butto là... che in confronto a Marina Berlusconi in consiglio di amministrazione Mediobanca grazie al su e giù della borsa son briciole, però....




lunedì 27 ottobre 2008

Profezie

"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al 
  potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole 
  rispettare la Costituzione, ma la vuole violare in sostanza. Non vuol 
  fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i 
  manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. 
  Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare 
  le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di 
  Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; 
  in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. 
  Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi 
  teorica, intendiamoci).
  Comincia a trascurare  le scuole pubbliche, a screditarle, ad 
  impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole 
  private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di 
  quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste 
  scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a 
  consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono 
  migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come 
  ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che 
  saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole 
  pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami 
  sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola 
  privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non 
  potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di 
  partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza 
  alle sue scuole private. 
  Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna 
  discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i 
  cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho 
  già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. 
  Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la 
  sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la 
  serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli 
  minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle 
  scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole 
  private denaro pubblico" 
 

 *Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa 
  della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950*

venerdì 24 ottobre 2008

O della coerenza

Roma, 22 ottobre 2008
Avviso ai naviganti: non permetteremo che vengano occupate scuole ed università. Convocherò oggi il ministro degli Interni e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire attraverso le forze dell'ordine per evitare che questo succeda. (N.d.R. sentito con le mie orecchie alla tivvi)

Pechino, 23 ottobre 2008
Non ho mai detto nè pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto che chi vuole è liberissimo di protestare ma non si può imporre a ci non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c'è un divorzio fra informazione e realtà.
SILVIO BERLUSCONI

giovedì 23 ottobre 2008

Il concetto di libertà


"Non permetterò l'occupazione delle università. L'occupazione di luoghi pubblici non è la dimostrazione dell'applicazione della libertà, non è un fatto di democrazia, è una violenza nei confronti degli altri studenti che vogliono studiare". 

Parole che lette non mi inquieterebbero  più di tanto, se non avessi sentito il tono con cui le ha pronunciate; e non avesse aggiunto che avrebbe (e lo farà, lo farà..) concordato con il ministro dell'Interno un'azione per far terminare le proteste studentesche avvalendosi delle forze di polizia.

Friabile come una fetta biscottata del Mulino Bianco, questo concetto di libertà.