venerdì 30 gennaio 2009

Sbarramenti.

Il problema non sta negli sbarramenti al 4%.
Il problema sta negli sbarramenti mentali che portano i soliti personaggi a commettere i soliti errori, nel solco della tradizione di sinistra (famosa nella sua perseveranza a farsi del male tutta da sola).
Scindersi e poi ricongiungersi, con un cartello (cartellino rosso, fallo da espulsione) elettorale, per evitare la più drammatica delle estinzioni... Che senso ha?
Che senso ha, se non quello della spartizione poltronifera (!!), frammentarsi in un mucchio di ossicina rotte, per poi rendersi conto a 2 minuti dal fischio finale, che poi se non ci si presenta uniti nella diversità (miiiii... proporrei un ripulisti anche fra i ghost writers politici) non si va da nessuna parte?????


mercoledì 28 gennaio 2009

I hope we really can

"Gli americani non sono il vostro nemico".

Con queste semplici parole Obama, in un'intervista concessa all'emittente Al-Arabyia, apre il dialogo con il mondo musulmano. 
Una bella virata, per allontanarsi dal neo imperialismo statunitense degli ultimi 8 anni; e per dare inizio al new deal tanto sperato, che non può prescindere certo da una nuova visione del mondo, un nuovo immaginario politico.
Per questo reputo le dichiarazioni di Obama molto più che un semplice "rifare il trucco agli U.S.A.".
Le parole sono dichiarazioni di intenti che ovviamente devono superare la prova dei fatti, ma altrettanto ovviamente costituiscono le fondamenta sulle quali inizare a costruire rapporti differenti.



Silvio a Nuoro

Nella brodaglia televisiva, che dipinge la Sardegna tutta in visibilio per le visite pasorali dell'Unto,
un video a rimarcare l'altra faccia della luna.










martedì 27 gennaio 2009

Giorno della Memoria

... Niente da dichiarare...
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.
Chi non sa ricordare il passato è destinato a ripeterlo.

lunedì 26 gennaio 2009

Indignazioni private


Abbiamo in ordine sparso:
- un ministro della difesa che vede come panacea di tutti i mali i (falsi) proclami di riempire le strade delle città con militari, appositamente addestrati a porgere il profilo migliore per foto e video (pullulano in piazza Plebiscito, meno nei quartieri spagnoli, si mormora...),
- un capo del governo che si diletta fra barzellette e gaffe; in entrambi i casi scende a livelli talmente infimi da avvertire un'indignazione così profonda... da non riuscire nemmeno ad esprimerla a parole, perchè rompe il fiato a metà gola;
- un capo della Chiesa che riabilita "gente di un certo livello", i lefebriani... alcuni dei quali noti alle cronache per non credere all'esistenza dei campi di sterminio tedeschi; domani è "Il Giorno della Memoria", complimenti a Benedetto XVI per il tempismo dell'inopportuno tocco di classe;
- un ministro dell'economia che mi lascia alquanto interdetta quando definisce incalcolabile (imponderabile come il Padreterno!?!?!) il costo della riforma federalista;
- una sinistra che continua a scindersi sfidando le leggi della fisica;
- un'opposizione che... un'opposizione... abbiamo un'oppsizione!?!?!? dove? chi l'ha nascosta? Dove avete messo il MIO centro sinistra!?!?!?!!?!?!??!?!


domenica 25 gennaio 2009

Punti di vista

Bambina filosofica… ne ascolto e ne leggo talmente tanti, politicamente parlando, da non capire da che parte stanno alcune (relative) verità.

 

venerdì 23 gennaio 2009

Cambiamenti epocali



Riunisco il Caos in Unità.
Fuggo l'abitudine di dividere in tante scatole la vita.





Privatamente, Alice



Cose che non capisco.. fra le tante!

Perché il Pd continua ostinato a cercare il dialogo, astenendosi davanti al ddl sul federalismo?
Perché la stampa deve occuparsi di Fiorello che sale a Palazzo Grazioli per spiegare all'Untissimo i motivi del suo passaggio a Sky (trafiletto sulla prima pagina di molti e importanti quotidiani nazionali)
Chi sta pagando Villari per fare tutto 'sto casino alla Rai?
Perchè la Gelmini annuncia le materie dell'esame di maturità su youtube prima ancora di utilizzare i normali mezzi istituzionali ad uopo?
Perchè poi capita di inciampare in questi articoli

La libertà è un bene prezioso, che evidentemente crea difficoltà nella sua stessa gestione

giovedì 22 gennaio 2009

Etica e politica

Non è questione di punti di vista: la necessità di regole etiche che governino i governanti credo sia ampiamente condivisa, almeno da chi la politica partitica si limita ad osservarla dall'esterno.

Non è questione di far tabula rasa, che di cappi sventolati all'aria non ce n'è bisogno... se ne son visti fin troppi.

Forse è questione utopica, di chi crede che volare alto sia un dovere... che per scendere e strisciare c'è sempre tempo.

Questa le proposte di Sinistra Democratica (ma non starei a perder tempo con le etichette)


1 La politica torna sobria
Serve una legge che regolamenti e disciplini la netta riduzione di tutte le spese per l'attività politica, per i Congressi e le manifestazioni di partito, per le campagne elettorali (anche dei singoli candidati) e per le "primarie" di selezione delle candidature.

2 I rappresentanti del popolo sono stimati, non privilegiati
Va ridotto il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, ne va rivisto lo status eliminando i privilegi immotivati, vanno ridotti alla media europea i loro emolumenti.

3 Gli enti si riducono (e anche i guadagni dei manager)
Va drasticamente ridotto il numero degli enti e delle rappresentanze di nomina politica, a ogni livello (comunale, provinciale, regionale, nazionale ).

4 I partiti diventano trasparenti
Va approvata dal Parlamento una legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione che regolamenti la vita dei partiti, ne assicuri il carattere democratico e la trasparenza, incentivi la partecipazione degli iscritti e degli elettori. Solo i partiti che rispetteranno questi principi e queste regole potranno accedere alle diverse forme di finanziamento pubblico e di rimborso delle spese elettorali.

5 Gli eletti si danno un codice di comportamento
Proponiamo che ogni assemblea elettiva, locale e regionale, adotti con voto formale il "Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali", approvato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa, che interviene sui temi delle campagne elettorali, dei conflitti d'interessi, del clientelismo, del cumulo delle cariche e della corruzione.

6 I sindaci non sono più imperatori
Serve una riforma delle istituzioni locali che contenga lo strapotere delle cariche monocratiche e introduca un contrappeso accrescendo i poteri di iniziativa e di controllo dei consigli comunali e provinciali. Un bilanciamento dei poteri senza il quale, come abbiamo visto, aumenta in modo incontrollato e incontrollabile l'arbitrarietà e l'opacità delle scelte di Sindaci, Presidenti e assessori. Occorre anche correggere il potere di ciascun Consiglio Regionale di decidere la propria legge elettorale e il numero dei consiglieri, oltre che le indennità e i benefici degli eletti. Sono materie da inserire certamente in una cornice di scelte nazionali.

7 Il territorio torna a essere una cosa pubblica
Bisogna che le scelte sul territorio tornino a dipendere dal governo pubblico. Oggi, a decidere, come dimostrano i fatti emersi anche recentemente dalla cronaca, sono i privati e i loro interessi. Occorre chiudere il capitolo dell' "urbanistica contrattata" che, a fronte di altissimi guadagni immobiliari per pochi, decreta la subalternità della politica e dell'interesse comune. Per ripristinare la piena sovranità della mano pubblica occorre dotare i comuni delle risorse necessarie. I fondi pubblici assai cospicui previsti
nei prossimi anni (ad esempio per il ponte di Messina) vanno messi a disposizione degli enti locali con questa finalità. La legge Lupi, in discussione in parlamento, va fermata non solo perché rende l' "urbanistica contrattata" obbligatoria ma perché abolisce gli standard urbanistici e incentiva l'espansione urbana anziché puntare sul riuso e sul recupero del costruito come in tutto il resto di Europa.

8 I primari non li scelgono i partiti
E' intollerabile che la sanità pubblica, deputata per sua natura a garantire il diritto costituzionale alla salute, sia il luogo più
permeabile agli scambi politici e al condizionamento degli affari, qualche volta persino illegali. Per superare questa situazione e combattere ogni forma di lottizzazione, è necessario separare nettamente il servizio pubblico dal mercato sanitario, superando l'anomalia tutta italiana per cui il privato è finanziato con risorse pubbliche. Bisogna inoltre stabilire criteri oggettivi per la
scelta dei manager e per la valutazione del loro operato che non può riguardare solo i risultati di bilancio. Va inoltre limitata la loro discrezionalità, sia ridefinendo il ruolo dei Comuni nella progettazione e valutazione dei servizi sanitari, sia strutturando un maggior controllo da parte dei cittadini e delle loro associazioni. Occorre ristabilire criteri di merito, e non di appartenenza partitica, per la scelta dei primari attraverso concorso; rimotivare gli operatori pubblici; ridare efficacia ed efficienza al sistema e rispondere ai bisogni dei cittadini, affrontando problemi seri come quello delle liste di attesa per l'accesso ai servizi.

9 I rifiuti non arricchiscono gli affaristi e i criminali
Laddove si fa cattiva politica dei rifiuti prosperano la criminalità, l'illegalità e l'affarismo. Riduzione della quota di rifiuti prodotti da ciascun comune, raccolta differenziata porta a porta, riciclo dei materiali come carta, vetro e alluminio, sono l'ABC di una buona politica che responsabilizza dal consumatore all'amministratore. Lo smaltimento va deciso in base a quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Chiediamo e ci impegniamo perché gli amministratori compiano le scelte sugli inceneritori o le discariche solo avendo chiari questi parametri e provvedendo a realizzare a monte quelle buone politiche

10 Appalti puliti fanno bene a tutti
E' indispensabile mettere in discussione la pratica diffusa degli "appalti al massimo ribasso". In particolare quando si tratta di servizi che rispondono a diritti fondamentali dei cittadini, tale pratica, lungi dal produrre efficienza scarica i problemi sui più deboli. E, per giunta, altera il mercato. Proponiamo che la pratica dei grandissimi appalti sia superata. Un appalto troppo grande non è governabile. E' buona pratica decidere di volta in volta quale opera dare in appalto, senza trovarsi legati per tempi
lunghissimi ad una impresa o ad una cordata. Anche in questo caso a trarne beneficio non sono solo l'efficienza e la trasparenza ma anche la concorrenza. L' "offerta economica vantaggiosa", alternativa all'appalto, deve esplicitare in partenza almeno tre ordini di parametri: la salvaguardia e il miglioramento ambientale, la tutela di diritti dei lavoratori, la qualità del servizio. Chiediamo che la trasparenza, i ridimensionamento, la rinuncia al "massimo ribasso" e i parametri di qualità siano i punti cardinali della politica degli appalti.

11 Il pubblico che funziona più del privato
E' necessario invertire la tendenza, che si è affermata in modo massiccio e spesso scriteriato negli ultimi anni, alle esternalizzazioni e alle privatizzazioni di comparti e funzioni anche di pregio della pubblica amministrazione, in particolare quando sono in gioco beni, diritti primari come l'acqua ma non solo. Questa politica è giunta al capolinea. I fatti di malcostume venuti alla luce recentemente dimostrano che queste iniziative, anziché garantire maggiore efficienza e consistenti risparmi per le istituzioni, servono troppo spesso ad arricchire imprenditori senza scrupoli aiutati da amministratori conniventi. Per fare ciò occorre valorizzare ed investire sul lavoro e sulla professionalità interne alla Pubblica Amministrazione. Il pubblico per riappropriarsi delle sue funzioni autentiche deve ispirarsi a criteri di sobrietà e di efficienza. La moltiplicazione, o addirittura la duplicazione degli assessorati, le consulenze milionarie non giustificate diventano una lesione alla credibilità di chi amministra i denari di tutti.
Per restituire alla politica una parte del suo prestigio è necessaria una stagione di sobrietà e trasparenza.

12 Cominciamo subito: il finanziamento trasparente ogni giorno
Servono scelte coraggiose e atti unilaterali dei partiti dei movimenti politici, nel segno della trasparenza e del rigore morale. Proponiamo che ogni partito pubblichi sul proprio sito web il proprio bilancio, aggiornando quotidianamente le voci delle entrate e delle uscite, in modo da rendere pubbliche in permanenza le fonti di finanziamento e le spese sostenute.

13 Cominciamo subito: liste libere da ogni ombra
Chiediamo a tutte le forze politiche un impegno concreto: che a partire dalle prossime elezioni amministrative ed europee non vengano candidate, a nessun livello, persone indagate, rinviate a giudizio o condannate per reati contro la pubblica amministrazione e reati di mafia. Sinistra Democratica si impegna a non ristringere alleanze con partiti e liste che non rispetteranno questo impegno.

Acidità di stomaco

Visto che mi avvicino ai 34 anni, e non ho figli, non sono sposata, e nemmeno convivo... mi sia concessa un po' di acidità da vecchia zitella... Retroattiva addirittura...

1) "Fede costa agli italiani 350.000 euro al giorno. Dal primo gennaio 2006, con effetto retroattivo. La Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia a una multa di circa 130 milioni di euro all'anno se Rete 4 non cederà a Europa 7 le frequenze che Testa d'Asfalto ha in concessione dallo Stato. Per l'Europa l'assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta la libera prestazione dei servizi e non ha criteri di selezione obiettivi" (dal blog di Beppe Grillo)
2) In ragione del fatto che Europa 7 in questa situazione è parte lesa, il governo italiano dovrà risarcire la società che ne fa capo con 4 milioni di euro (dalla "Repubblica di oggi, 22 gennaio 2009)
3) Le concessioni radiotelevisive costano al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l’uno per cento del fatturato che ne ottiene. Avete letto bene. Lo Stato italiano regala da anni alla Mediaset, attraverso RTI, il 99% degli introiti che ne ottiene. Solo l’uno per cento rimane allo Stato.
Le frequenze su cui Mediaset trasmette sono dello Stato italiano che le può dare in concessione a qualunque società ritenga. Mediaset o altre. La logica vorrebbe che la concessione porti principalmente soldi alle casse dello Stato, non ai privati. La ricchezza del signor Berlusconi, dell’imprenditore Berlusconi, deriva da una “graziosa” concessione ottenuta prima da Craxi con un una tantum annua ridicola e poi dal Governo D’Alema nel 1999, con la legge un per cento (pagina 32: legge 488, art.27 comma 9, del 23 dicembre 1999). Legge mai messa in discussione dagli altri Governi che lo hanno seguito, tra cui ovviamente i suoi. (dal blog di Antonio Di Pietro)

La prossima volta che sentirò proclamare a Berlusconi che lui sì che non mette mano nelle tasche degli italiani... tirerò una scarpa contro l'lcd.. ma non mi saà di grande consolazione.
Mi spiace, perchè so di essere monotona e assolutamente poco propositiva, ma finchè non si metterà fine ai conflitti di interesse ( e quello di Berlusconi è solo il più macroscopico, e certamente non l'unico) non avrò pace.

venerdì 16 gennaio 2009

Una nuova sinistra

Sembra che nasca...
Araba Fenice che risorge dalle ceneri per l'ennesima volta.
Associazione e non partito.
Per continuare a non proporre e dire no, sempre e comunque!?!?!
Per restare col culo sul cavallo bianco e i capelli al vento!?!?
Vorrei avere più fiducia.
Ma la rinascita parte con le solite stigmate sinistroidi, le stesse di cui ci lamentiamo da anni. Dalla scissione della scissione della scissione... che i quanti a noi ci fanno una s***!
Sospendo il giudizio; e osservo.
Vorrei avere più fiducia.

Nel frattempo inutili crisi di protagonismo a far finta di piangere i morti della striscia....

mercoledì 14 gennaio 2009

Memorie dal passato

Vecchia performance del premier... quella del kapo PER INTERO: e non è un piccolo particolare. Già era aberrante osservare gli spezzoni da tg; venire a conoscenza di quanto sia successo al Parlamento Europeo prima e dopo la battutona del Nostro Eroe è qualcosa che istintivamente mi farebbe abdicare alla cittadinanza italiana e dichiararmi SOLO ED ESCLUSIVAMENTE cittadina europea. Poi Fini che non sa dove guardare mentre Silvio parla... e ad un certo punto si alza e se ne va... non ha prezzo. Ed era sintomatico di quel che accade in questi giorni: Fini ultimo baluardo della democrazia!?!?!?! Siamo al paradosso.

Tutto il peggio del reality

Come le barzellette che mettevano in campo un italiano, un americano, uno scozzese, etc., servivano a ricalcare i luoghi comuni nazionali, per sfruttarli nella battuta finale, ora ci sono i reality, che mettono insieme casi umani cinicamente scelti per smuovere l’Auditel e sventolare di fronte agli spettatori i luoghi comuni di una società costruita sul pregiudizio. Avanti, perciò, con lo zingaro, il gay, il precario e la hostess che protestò in diretta tv. Più un portatore di handicap e il cameriere dei Savoia, che si offre per una cerimonia di evirazione pilifera, mentre il suo padrone sgambetta su Raiuno. Inutile chiedersi se il Grande fratello stia toccando il fondo, perché il fondo è stato toccato da tempo e ormai si scava molto sotto il livello di guardia. Il programma ha già dato il peggio di sé e ora, per coerenza, non gli resterebbe che allargare il suo cast a un ometto che si è montato la testa e, credendosi statista, si dimostra un pessimo editore e venditore di bufale. (Maria Novella Oppo)

Ne parliamo ancora.
Di questo insulso programma.
Dopo 9 edizioni.
9 anni che ci frantuamno le palle; e ci riducono a spioni di una vita che nessuno di noi desidererebbe.
Facciamo un favore ai nostri neuroni e buttiamo il televisore in discarica.

Momenti di lucida onestà


«No, non andrò all'insediamento di Obama: non sono andato a quello di Bush e poi sono un protagonista non una comparsa»
Silvio Berlusconi, Ansa 13 gennaio ore 17.20

sabato 3 gennaio 2009

Irruzione del privato

Questo 2009 mi demotiva.
Dopo la passeggera galvanizzazione politica offertami dall'elezione di Obama... IL GRANDE NULLA.
Come uscire dal tunnel?