venerdì 25 luglio 2008

Il rischio Italia

Di economia non capisco nulla...
Fino a un po' di tempo fa non ero nemmeno in grado di dare il giusto valore ai soldi.
Tanto avevo, tanto spendevo.
Poi si cresce, arrivano i primi conti da pagare, e le cose inevitabilmente cambiano.
Continuo però a capir poco di questa materia che non mi appassiona per nulla.
Come ogni italiano medio che si rispetti posso solo dire che l'Italia è in merda.
Ma non è un'analisi un gran chè apprezzabile! sotto molti punti di vista.
Con immane sforzo stamane leggo sulla "Repubblica" un articolo di Massimo Giannini.
Non ne capisco i 3/4 abbondanti.
Non mi applico.
Ma riporto l'ultima colonna, perchè chiarissima a chiunque, anche ad una come me...

"La nave europea non va. E noi siamo, ancora una volta, la zavorra. Lo dice oggi il Fondo monetario, che ha appena rivisto il suo outlook. Lo dirà il 7 agosto la stessa Bce, nell'ultimo consiglio prima delle vacanze. L'"allerta" sull'Italia e sull'impennata dei premi sui suoi "Credit default swap" non è un complotto delle tecnocrazie senza popolo. È nei fatti: lo ha lanciato il Financial Times tre giorni fa. Il "warning" della bibbia del capitalismo finanziario internazionale è caduto nell'indifferenza generale. Si capisce che nel governo nessuno raccolga questi segnali. Berlusconi considera la magistratura "un cancro da estirpare", e ovviamente è troppo preso dalla sua rituale "caccia alle toghe". Tremonti giudica la speculazione "una peste del XXI secolo", e naturalmente è troppo impegnato nella sua virtuale "caccia agli untori". Ma i mercati globali sanno valutare i pericoli. Le istituzioni finanziarie sanno giudicare le politiche. Sarà banale, ma mai come stavolta si può dire che chi semina vento raccoglierà tempesta."

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