giovedì 2 ottobre 2008

Rassegnati alla stampa

Solo un paio di titoli dalla "Repubblica" di oggi, 2 ottobre 2008:

Marcegaglia: contratti anche senza CGIL
Maggioranza battuta sul processo civile. Il premier: governerò con più decreti.

Qualcuno mi ha raccontato che a "Ballarò" non so chi ha dato del visionario a Veltroni perchè avanzava l'ipotesi di un "pericolo dittatura" sotto questo governo.
Walter non mi piace; o meglio non mi piace più (un anno fa credevo e speravo nel PD, ma da subito le mosse più o meno politiche del suo leader non mi son piaciute).
Quindi non reputo tutto quel che dice Verità Rivelata; però in questo caso lo difendo.
I titoli di cui sopra hanno un sottotesto nemmeno troppo implicito, direi: qui si fa quel che vogliamo noi!
Non è forse dittatura?
Non c'è bisogno di manganellare la gente per toglierle la libertà; basta molto più semplicemente metterla nelle condizioni di accettare pedissequamente tutto quel che passa la conventicola governativa; magari per paura di perdere il posto di lavoro, magari perchè crede tu stia facendo bene grazie ad un'informazione falsata; magari perchè dal 1984 ha il cervello in brodo di giuggiole, ed il culo posato davanti alla TV. Magari inculcandole i sacri valori di : denaro (purchè tanto, non importa come), successo (affamati di fama, bene o male purchè si appaia sulla copertina di "Chi"), individualismo (che ognuno badi al suo orto, e che nessuno sconfini nel mio).
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Walter ha ragione; seppur in parte colpevole, assieme alla sinistra tutta...
ACCORGERSENE UN PO' PRIMA
E FAR QUALCOSA QUANDO SI POTEVA
PAREVA BRUTTO!?!?!?!?!?!?!?

Sempre sfogliando la "Repubblica" una serie di dichiarazioni dalle quali dovremmo trarre conforto, ma che personalmente un certo qual brivido me lo provocano, riguardanti la solidità del sistema bancario italiano; Berlusconi, Profumo (a.d. di Unicredit) e il presidente dell' ABI si arrabattano come possono davanti ad un'oscillazione sconcertante dei titoli finanziari, e giurano sulla testa di chiunque passi di lì per caso, che gli italiani non devono preoccuparsi perchè i loro risparmi sono al sicuro.
Non ci vuole un laureato in economia per capire che queste esternazioni sono dettate dalla necessità di misure anti panico fra i risparmiatori. Che ognuno, nella misura che gli compete, continui ad affidare i suoi soldi al sistema.
Questo "ci sta", ma non mi rasserena per nulla.

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