venerdì 29 agosto 2008

Il potere delle donne

Concita, Michelle, Hillary.

Ancora torpore vacanziero, per lo più.

Squarciato dall'emozione che solo la speranza di "un mondo migliore" può dare.

Almeno provarci, almeno continuare a lavorare perchè le cose non restino come sono.

Senza illudersi di salvare chissà cosa o chissà chi.

Almeno provarci, però. E mettere da parte per un attimo l'abitudine a lamentarsi senza costrutto.

Un editoriale. Due discorsi "da convention".

Depurateli dall'ovvio, dalla retorica inevitabile, dai toni vibranti necessari a strappare una standing ovation.

Depurateli ed ascoltate...

La voglia di non stare a guardare, ma NELLA NORMALITA' continuare a combattere per quello in cui si crede.

Rialzandosi dalla sabbia pesante della sconfitta, schivando i colpi di chi forse non ti vorrebbe in quel posto lì, perchè sei donna, perchè sei troppo intelligente, perchè arrogantemente possiedi un piglio maschile, perchè il colore della tua pelle dovrebbe farti tenere gli occhi bassi.

Qualcosa di sinistra... qualcosa ad opporsi alla visione denarocentrica che il mondo ormai sembra aver assunto, inesorabilmente.

Qualcosa ad opporsi al'avanzata indiscutibile delle destre; all'assuefazione celebrale che sembra averci colti un po' tutti; abituati a mandar giù il rospo, come un ineluttabile destino; all'individualismo che non ti fa guardare se non ad un palmo dal tuo naso.

Qualcosa di sinistra, di democratico, anti cerchiobottista.

Qualcosa di SCHIERATO, perchè non sembra tempo di compromessi; non con questi interlocutori.

Grazie a queste tre donne che hanno saputo ispirarmi, mentre navigavo nel mare di "rumenta" delle città siciliane.

C'è molto da fare, forse troppo; per questo non possiamo permetterci il lusso di star "sfasciati" su un divano a lamentarci fra una pubblicità e l'altra.

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