martedì 14 ottobre 2008
Down&Up
Ieri tutti a piangere per il crollo verticale di titoli e sotto titoli.
(con la paura diffusa che la cassa continua del bancomat non erogasse denaro contante, ma sonori rutti)
Oggi a saltellare felici come scolaretti al 10 di giugno, perchè tutto va bene.
Questa reazione non fa che rafforzare l'idea che della borsa ho sempre avuto, ovvero che sia un gioco per i grandi capitalisti e non per i risparmiatori, nemmeno quelli più abbienti ed oculati.
Che non corrisponda a nulla di reale, se non alle ambizioni speculative di chi tira le fila un po' di tutto.
Che non sia rappresentativo dell'economia effettiva e che tanto (questa volta in modo vergognosamente palese) sia indotto, provocato, manipolato.
Ma cosa non lo è, di ' sti tempi... (un po' di sano qualunquismo ogni tanto mi scappa!).
NB: il nostro molto poco onorevole Presidente del Consiglio, prima di andare a "farsi bello" nella White House (immagini raccapriccianti che mi hanno rimandato all'idea che ho di una festa hawaiiana, più che ad un vertici di grandi statisti, ma questa è solo una mia personale suggestione...), nel marasma economico della scorsa settimana, è riuscito ad infilarsi nel consiglio di amministrazione di non so quale banca italiana...
"Ce l'ho, ce l'ho, mi manca, mi infilo, adesso pure questa ce l'ho"
I soliti insopportabili parvenue, pensò con livore la proletaria.
martedì 7 ottobre 2008
Individuo, società, patente a punti
lunedì 6 ottobre 2008
Il valore del lavoro
Parole dense e chiare sul rapporto imprenditore/lavorato, nel contesto di questa crisi finanziaria in gran parte dovuta a speculazioni e movimenti virtuali, ovvero, per quel che ne posso aver capito io, dovuta alla produzione non più di beni e servizi, ma di aria fritta.
Parole a ricordare a tutti quelli che "fanno impresa" che non esistono grandi generali senza soldati, che le battaglie si vincono uniti.
Che se la battaglia ce la facciamo in casa (azienda) nostra, è solo guerra civile, per cui ancor più disastrosa.
A ricordare che un manager è buono quando organizzando bene il lavoro (e quindi valutandolo una risorsa e non una zavorrra) produce utili; a ricordare che un manager non è un gran chè se non fa altro che tagliare le spese, eliminando posti di lavoro, considerando quest'ultimo solo una zavorra.
In un momento in cui la parola dipendente viene sempre più legata all'aggettivo fannullone (e questo indiscriminatamente, genericamente, superficialmente) le parole di Colombo, che non credo sia seguace di Marx o sindacalista da barricata, mettono a fuoco quel che dovrebbe essere.
Qua nessuno è contro l'impresa.
Ma l'impresa ha il dovere non solo etico ma anche economico , di non giocare la partita sola contro tutti .
domenica 5 ottobre 2008
Ancora la Gelmini
Un semplice "remind" per ricordare a chi passa di qua che oggi 5 ottobre, dalle ore 16,00 su Canale 5 all'interno del contenitore trash della domenica di Mediaset sapientemente condotto da Paola Perego, i coraggiosi e forti di stomaco o privi di buon gusto che resisterano davanti al nulla che avanza, potranno godersi anche un'intervista confronto con il ministro della distruzione pubblica.
Già, nel più classico stile berlusconiano, dove i problemi si portano in tv, per rimaneggiarli, ammorbidirli, edulcorarli e trasformarli in fiction.
Sarebbe forse banale e sicuramente noioso, se la nostra ministra si limitasse a sedersi attorno ad un tavolo con i rappresentanti sindacali. Perchè continuare a seguire pratiche obsolete, lunghe, addirittuara bisognose di un confronto serio e basato sui fatti, quando si può andare in un salotto televisivo e farsi dar ragione per acclamazione popolare da applauso, o con il televoto???? (poco importa se chi te la dà sappia tra sì e no di cosa si stia parlando)
giovedì 2 ottobre 2008
Copy&Paste
Ricomparsi in tv
Maria Novella Oppo
Pestaggi
Rassegnati alla stampa
Marcegaglia: contratti anche senza CGIL
Maggioranza battuta sul processo civile. Il premier: governerò con più decreti.
Qualcuno mi ha raccontato che a "Ballarò" non so chi ha dato del visionario a Veltroni perchè avanzava l'ipotesi di un "pericolo dittatura" sotto questo governo.
Walter non mi piace; o meglio non mi piace più (un anno fa credevo e speravo nel PD, ma da subito le mosse più o meno politiche del suo leader non mi son piaciute).
Quindi non reputo tutto quel che dice Verità Rivelata; però in questo caso lo difendo.
I titoli di cui sopra hanno un sottotesto nemmeno troppo implicito, direi: qui si fa quel che vogliamo noi!
Non è forse dittatura?
Non c'è bisogno di manganellare la gente per toglierle la libertà; basta molto più semplicemente metterla nelle condizioni di accettare pedissequamente tutto quel che passa la conventicola governativa; magari per paura di perdere il posto di lavoro, magari perchè crede tu stia facendo bene grazie ad un'informazione falsata; magari perchè dal 1984 ha il cervello in brodo di giuggiole, ed il culo posato davanti alla TV. Magari inculcandole i sacri valori di : denaro (purchè tanto, non importa come), successo (affamati di fama, bene o male purchè si appaia sulla copertina di "Chi"), individualismo (che ognuno badi al suo orto, e che nessuno sconfini nel mio).
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Non è forse dittatura?
Walter ha ragione; seppur in parte colpevole, assieme alla sinistra tutta...
Sempre sfogliando la "Repubblica" una serie di dichiarazioni dalle quali dovremmo trarre conforto, ma che personalmente un certo qual brivido me lo provocano, riguardanti la solidità del sistema bancario italiano; Berlusconi, Profumo (a.d. di Unicredit) e il presidente dell' ABI si arrabattano come possono davanti ad un'oscillazione sconcertante dei titoli finanziari, e giurano sulla testa di chiunque passi di lì per caso, che gli italiani non devono preoccuparsi perchè i loro risparmi sono al sicuro.
Non ci vuole un laureato in economia per capire che queste esternazioni sono dettate dalla necessità di misure anti panico fra i risparmiatori. Che ognuno, nella misura che gli compete, continui ad affidare i suoi soldi al sistema.
Questo "ci sta", ma non mi rasserena per nulla.