giovedì 7 agosto 2008

E tu, dove gliela metteresti la ramazza?????

Ormai senza parole, sono al limite della rassegnazione.
Sopraffatta dalla demagogia, dal gesto da avanspettacolo, dal peronismo in salsa milanese.
Con lui non esiste più il fondo del barile... si scava, si cade... sempre più giù.
Vorrei solo capire cosa pensano, nel loro intimo, tutti gli italiani che lo hanno votato.
Si pone solo il problema di TROVARLI, visto che (esattamente come nel quinquennio 2001-2006) sembra che nessuno lo volesse al governo.
Se un PdLllllino passasse per sbaglio di qua...

Quesito esistenziale

Ma se tante persone, in continuazione, si lamentano delle stesse aberranti situazioni (politici ridicoli, portafogli sempre troppo vuoti, disvalori, trash in tv, la civiltà dell'apparire e della poca sostanza, la maleducazione, l'ignoranza in senso stretto) non è ora di alzare i nostri culi dal pantano della lagna E FARE QUALCOSA???????

Questa estemporanea e retoricissima domanda mi è venuta leggendo il giornalino che illustra l'edizione 2008 di Frogstock: ennesimo pezzo contro l'apparire e il non essere. Contro il sembrare senza pensare...
Cose che condivido, ma che sento da troppo tempo rimbalzare fra i vari discorsi, per non esserne un filino stanca.
Stanca anche di me stessa, che dei discorsi di cui sopra ne ho fatti a pacchi e pacchettini, e tutt'ora ogni tanto ci ricasco.
Come diceva un grande saggio: "Fatti, non pugnette".

Per gli dei dell'Olimpo!

Le Olimpiadi hanno finalmente preso il via.
Sottolinearne l'importanza politico-economica è cosa ovvia.
Sottolineare quanto biecamente sia stata creata attorno a questo evento una "strategia della tensione", beh... anche a questo siamo purtroppo vaccinati.
Non credo nello sport, non quando doparsi è la regola e non l'eccezione.
Storia vecchia.
E temo che anche Cina 2008 sia perfettamente in linea con le regole.
Si perde l'occasione buona... si perde il senso di quel che dovrebbe essere.
E se un tempo per lo meno l'Olimpiade coincideva con un congelamento dei conflitti, apprendiamo proprio oggi che una nuova guerra, ai confini dell'impero sovietico forse ancora troppo rimpianto, ha già falcidiato centinaia di vite civili e probabilmente innocenti.
Che Zeus ci aiuti e volga il suo sguardo misericordioso verso l'umanità varia... O ci fulmini definitivamente, e provi a ricostruire da zero una versione beta meglio congegnata!

mercoledì 6 agosto 2008

Al potere la fantasia!

Dopo la famigerata finanza creativa del sempre-verde Tremonti, un altro ministro gioca la carta della fantasia, e concedendo più poteri ai sindaci, si augura "ordinanze creative", per porre rimedio all'ormai assordante allarme sicurezza.
Ordinanze tipo queste, per la descrizione delle quali linko il blog di un giovane giornalista di cui condivido molti punti di vista.
Bene: avevamo i presidenti di Regione, abilmente nominati "governatori".
Ora anche la figura del primo cittadino viene rivisitata, fino a trasformarla in "sindaco-sceriffo".
Stanno smantellando lo Stato, per come lo abbiamo conosciuto per 60 anni.
Lo stanno smontando, manco fosse una struttura fatta con i "Lego".
Federalismo?
Deregulation?
A me quel che viene in mente è un neologismo maccheronico tipo DERESPONSABILIZZAZION!
Come direbbero a Savona, se ne stanno tutti bellamente "sbattendo la ciolla".
E' sempre più compito, dovere o colpa di qualcun'altro.
D'altra parte, da un PdC che sottolineò quanto fosse giusto non pagare le tasse...
non possiamo aspettarci che qualcosa di pesante obsoleto e fastidiosamente democratico come lo Stato, possa essere mantenuto decentemente in vita.
Aspettiamo solo la funzione funebre; e scommetto che la celebrerà Benedetto, one in person!

martedì 5 agosto 2008

Sotto assedio dell'idiozia

Mai come in questo periodo vorrei vivere in una qualsiasi grande città d'Italia, per un mesetto o poco più; per guardarmi in giro o poco più.

Qua nella splendida vallata del Senio si odono solo echi lontani (e quanto credibili?!?!?!) di quel che accade a Milano, Roma, Napoli and so on.

Città militarizzate, falangi oplite schierate e pronte; niente spazzatura,niente criminalità; città sterilizzate, pulite, sicure. Grazie a Silvio e alla sua compagine.

Era davvero così disastrosa la situazione prima?

E in 60 giorni sono davvero riusciti a fare il miracolo?

O più semplicemente, così come prima hanno plasmato adosso agli italiani la paura, ora la stanno scrostando via con il solito potente mezzo che ipnotizza un poco tutti, anche quelli che si sentono troppo scafati per cedere?

Per intanto leggo con poco piacere che il Censis aggiorna il counter di chi muore sul posto di lavoro

Si muore il doppio sul lavoro e 8 volte di più sulle strade che per omicidio.

L'istituto di cui sopra (probabilmente un subdolo e pericoloso istituto comunista) si permette un commento: «È evidente la sfasatura tra pericoli reali e interventi».

Creare sensazione attorno ad un fenomeno è gioco fin troppo facile, nel liquido del nostro disorientamento.

Usare la paura per scopi politico-economici è oramai prassi globale.

E mi viene in mente il can can fatto da certa destra, qui, nell'ameno paesello, attorno al tema "sicurezza" (dovrebbero legiferare attorno al reato di "abuso di vocabolo", secondo me), immediatamente a ridosso le elezioni del sindaco.

Molto glocal, questa pedissequa imitazione degli atteggiamenti dei politici nazionali da parte del piccolo politico di un piccolo comune; siamo tutti un po' Berlusconi, in fondo in fondo; siamo tutti molto fashion&chic.

sabato 2 agosto 2008

Semplificando semplificando...

Dopo i drastici tagli all'editoria, altrettanto drastiche "accettate" alla scuola.
8 miliardi di euro in meno, 150mila unità in meno fra docenti ed amministrativi, 2000 piccoli istituti in meno, E TANTA TANTA IGNORANZA IN PIU'.
Perchè meravigliarsi?
Ai politici fa tanto comodo il popolo bue, sempre meno in grado di sviluppare pensiero e ragionamento, sempre meno interessato alla politica, tanto son tutti uguali.
Che poi cosa vado a votare a fare, che decidono tutto loro, che nessuno mi rappresenta; cosa vuoi che mi impegni attivamente, che tanto non posso incidere su niente.

E allora ci sta tutto; ci stanno i tagli ai giornali e ci stanno quelli alla scuola; che tanto la parola cultura non è più cool da un pezzo, che la conoscenza e la preparazione sono robe ridicole, fatte per gli "uomini del parlare" che non sanno fare e si nascondono dietro le parole.

Stiamo riducendo all'essenziale, stiamo riducendo l'esistenza ad un quiz della tivvì.

Per questo mi riprometto di:
leggere il più possibile
ascoltare il più possibile
valutare il più possibile prima di formarmi un'opinione
ragionare il più possibile prima di esprimerla

perchè un altro mondo è possibile.

venerdì 1 agosto 2008

Punti di vista

Come per ogni cosa sotto il cielo, anche il concetto di "dialogo" può avere significati diversi.
Berlusconi ha sintetizzato la sua personalissima definizione di "dialogo", in riferimento a quello presunto che dovrebbe essere tenuto fra maggioranza ed opposizione:
"Le riforme? Noi andiamo avanti, l'opposizione si aggreghi".
La democrazia italiana è matura, rispettosa, produttiva, pronta per le grandi riforme (concertate in base appunto al tipo di "dialogo" che piace a Silvio).
La democrazia italiana è talmente democratica che stanno tentando di imbavagliare l'informazione (leggo proprio o solo oggi che saranno drastici i tagli alle testate di partito, talmente drastiche da metterne un buon numero in ginocchio*).
E con tutta 'sta democrazia, e 'sto dialogo, e la libertà di informarsi e pensare, finiremo in panciolle a guardarci "Lucignolo", che in un andazzo del genere potrebbe divenire programma culturale nazionale.

* l'argomento "fondi alle testate di partito" è piuttosto controverso: ricordo una puntata di "Report" di un annetto o più fa, dove ben si comprendeva quanto spreco ci fosse dietro valanghe di finanziamenti alla carta stampata.
Non credo che lo stato sia in una posizione tale da poter permettersi di sprecare nulla.
Non sono per lo spreco in generale.
Ma amo poter sfogliare e leggere il quotidiano, col suo odore inconfondibile; e vorrei che fossimo liberi di poter sentire più opinioni possibili.
Ci vorrebbe raziocinio ed onestà da parte di chi dà e da parte di chi prende.
Ma raziocinio ed onestà non sono parole sufficientemente fashion per far presa su molte di quelle persone che decidono ed incidono.